La produzione di piccoli satelliti “è il futuro”, il trend del “settore industriale dei nano e micro-satelliti si sta rafforzando” per questo “spero molto che quando saranno annunciati o richiesti progetti” nel settore spaziale, per allocare risorse dei Recovery Fund, “ci sia un’apertura in questa direzione”, anche perché “i nanosatelliti offrono tecnologie capaci di frenare il digital divide” di cui soffre il nostro Paese. E’ Marco Villa, Ceo di Tyvak International, che, intervistato dall’Adnkronos, accende un faro sulle tecnologie spaziali in grado di ridurre il divario digitale, all’indomani del Dpcm che prevede, tra l’altro, una ulteriore estensione dello smart working.  

Una visione a tutto tondo quella di Marco Villa, i primi passi nel settore aerospaziale con la SpaceX di Elon Musk diventando Direttore delle operazioni della Missione Dragon, il veicolo spaziale portato per primo in orbita e riportato a Terra da una compagnia aerospaziale privata. “Oggi, per chiudere qualsiasi gap digitale – sia a livello di territorio che per quantità di dati trasmessi – si possono utilizzare piccoli satelliti in grado di coprire aree di dimensioni come tutto il Nord Italia” argomenta il Ceo.  

Tyvak – società nata nel 2015 come startup presso I3P, l’incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino e oggi prima realtà internazionale del gruppo statunitense Terran Orbital Corporation – vanta oltre 200 piccoli satelliti lanciati in tutto il mondo. La società ha supportato più di 75 missioni governative e commerciali tra cui missioni di Nasa, Esa e Asi. “Siamo nati appena 5 anni fa ma stiamo crescendo molto, ci siamo subito orientati verso il mercato dei micro-nanosatelliti che riteniamo sia il futuro” spiega il Ceo.  

Forte del successo raccolto un mese fa con l’ultimo lancio Esa del Vega – il primo in servizio ‘rideshare’ – che ha portato in orbita anche i minisatelliti FssCat prodotti da Tyvak, Marco Villa annuncia un allargamento del perimetro dell’azienda con nuove assunzioni negli stabilimenti di Torino.  

“Tutti questi satelliti funzionano bene e siamo molto contenti. Abbiamo in vista 10-12 altri programmi a diverse fasi di sviluppo, siamo in crescita e stiamo assumendo in Italia, a Torino, abbiamo aperto circa 20 nuove posizioni” sottolinea il Ceo, milanese di nascita, classe 1975, da 15 anni impegnato negli Usa nel settore aerospaziale.  

“A Torino puntiamo su dipendenti ad alta formazione ed il nostro approccio, fin dalla nascita di Tywak, è dare opportunità a ‘giovani’ talenti italiani. E quando penso ‘giovani’ non guardo al solo dato anagrafico, intendo persone di ogni età: smart e proiettate verso nuovi orizzonti” scandisce infine Villa. (di Andreana d’Aquino)