A Civitavecchia, a partire da metà ottobre, 16 pescherecci porteranno a terra tutti i giorni i rifiuti marini che raccoglieranno nelle loro reti durante la pesca a strascico. E’ il progetto Uto (Upcycling the Oceans) pronto a salpare anche in Italia dopo Spagna, Thailandia e Grecia.
Ad annunciarlo, la Fondazione Ecoalf in collaborazione con Conad Nord Ovest è lieta di annunciare l’inizio del progetto UTO – Upcycling the Oceans, grazie alla collaborazione con la Cooperativa Marinai & Caratisti, il Comune di Civitavecchia, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, la Capitaneria di Porto e con il sostegno logistico di Servizi Ecologici Portuali.
I rifiuti marini verranno raccolti in appositi container e, dopo il triage, il Pet recuperato verrà poi trasformato in polimero, in seguito in filato per poi creare capi e accessori 100% riciclati core business di Ecoalf da quando nel 2009 il brand è stato fondato da Javier Goyeneche.
Uto è un progetto triennale che punta ad espandersi in altri porti italiani come è già avvenuto in Spagna, Grecia e Thailandia. In Spagna e Grecia al momento 3.000 pescatori in 46 porti hanno raccolto fino ad oggi oltre 500 tonnellate di rifiuti marini dal fondo del mare.
“Sono molto felice che si possa finalmente iniziare Uto Italia – dichiara Javier Goyeneche, fondatore e presidente della Fondazione Ecoalf – l’Italia ha la seconda costa più lunga nel Mar Mediterraneo con un gran numero di attività di pesca attiva. Per la posizione estremamente accessibile al centro dell’arco mediterraneo, può fungere da punto di collegamento per altri Paesi. L’intento è quello di sviluppare una rete mediterranea di soggetti che lavorino insieme nell’interesse della conservazione marina”.
Con Uto, aggiunge Ugo Baldi, amministratore delegato Conad Nord Ovest, “portiamo anche in Italia un progetto di economia circolare davvero eccezionale. In Conad Nord Ovest combinare efficienza ed ecosostenibilità è una scelta, un impegno costante ormai da anni, che si traduce in azioni concrete finalizzate a ridurre l’impatto della supply chain sull’ambiente e sul clima. Siamo orgogliosi di partecipare con Fondazione Ecoalf a questo progetto di riciclo completo della plastica che va a servizio della comunità in cui operiamo”.
Grazie alla cooperativa pescatori di Civitavecchia e alla collaborazione con gli altri partners, la plastica in mare verrà non solo recuperata, contribuendo alla bonifica dell’ambiente, ma verrà anche convertita in filato per la produzione di abbigliamento, chiudendo così il circuito. “Per noi di Conad – conclude Baldi -questo significa essere impresa per e nella comunità, significa restituire ai cittadini la fiducia che quotidianamente ci confermano, portando valore al territorio. L’obiettivo è che questa iniziativa faccia da ‘pilota’ per altre nostre regioni in cui abbiamo la partnership dei pescatori, attraverso i progetti del pescato fresco in tavola”.