Dal primo di ottobre si aggira per le vie di Milano, sulle rotaie delle linee 2 e 19, un tram decisamente insolito sul quale il tradizionale colore arancione ha lasciato il posto a una distesa di fiori e a una grande ape. C’è poi un messaggio “—– è, primavera?” che all’inizio dell’autunno sembra anacronistico e che cela un importante messaggio: a causa dei cambiamenti climatici, i fiori non fanno più i fiori e le prime vittime sono le api, che non trovano più il nutrimento necessario.
A lanciare l’iniziativa è 3Bee, una startup agritech che mette la per sopravvivere e continuare a svolgere il loro importante ruolo.tecnologia al servizio della salute delle api, insetti fortemente minacciati dai cambiamenti climatici che allo stesso tempo svolgono un ruolo fondamentale per il Pianeta perché, grazie all’impollinazione, mantengono la biodiversità ambientale e sono responsabili più del 70% del cibo sulle nostre tavole.
L’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr di Bologna ha rilevato che da gennaio al 15 settembre 2020 si è registrata un’anomalia di +1,25°C rispetto alle temperature medie di lungo periodo (dal 1980 al 2020); del resto, la Coldiretti a febbraio aveva già fatto notare come l’inverno bollente registrato in Italia (con 1,65°C in più rispetto alla media) avesse messo a repentaglio la vita dei 50 miliardi di api che vivono in 1,5 milioni di alveari, a causa di un inizio anticipato della loro attività, a febbraio, con il rischio di essere poi sorprese da una gelata.
Ad aggravare la situazione di questi insetti impollinatori, c’è anche l’abuso di pesticidi negli allevamenti e sulle coltivazioni. Ma cosa può fare Milano? Lo spiega Niccolò Calandri, ceo e fondatore insieme a Riccardo Balzaretti di 3Bee: “Con il tram che lascia dietro di sé una scia di fiori vogliamo sensibilizzare le persone sui temi della sostenibilità e della necessità di un cambiamento. Il tram della linea 2 viaggerà per tre mesi, da inizio ottobre a fine dicembre, e ogni volta che un abitante di Milano lo vedrà vorremmo che si fermasse un attimo a riflettere sui cambiamenti climatici e acquisire una nuova sensibilità verso le buone pratiche quotidiane per rispettare l’ambiente”.
In questo progetto, “dedicato a Milano e per il quale abbiamo scelto uno dei suoi simboli come il tram, abbiamo voluto coinvolgere anche Il Milanese Imbruttito che rappresenta la vera identità del milanese, per dare forza al messaggio. Al grido di ‘Cazzoè, primavera?’ – che si cela dietro la scritta sul tram – con il linguaggio caustico del Milanese imbruttito, che negli anni tutti abbiamo imparato a conoscere, vogliamo lanciare con forza la nostra provocazione verso i cittadini”.
“Sempre più spesso, negli ultimi anni si sentono frasi come: ‘Prima fa caldo, poi fa freddo, poi di nuovo caldo. Non si capisce più un c—-’. Oppure, in giornate prettamente invernali ma con temperature prettamente primaverili: ‘—- è, Primavera?!’ – afferma Tommaso Pozza, uno dei tre founder del progetto ‘Il Milanese Imbruttito’ insieme a Marco De Crescenzio e Federico Marisio.
“Per quanto noi del Milanese Imbruttito tendiamo a cogliere aspetti della quotidianità e rigirarli in chiave ironica, sul fronte ambiente, cambiamenti climatici e sensibilizzazione c’è poco da scherzare. Quando i ragazzi di 3Bee ci hanno contattati per il progetto, abbiamo subito sposato la causa. Spesso in città ci si dimentica di argomenti come questo. Riteniamo quindi che un nostro supporto in termini creativi possa aiutare ad attivare quell’ ‘alert mentale’ su un tema importante come la salvaguardia delle api e della biodiversità” conclude Pozza.
Sul ‘tram fiorito’ appare infine un invito a fare qualcosa di concreto: l’adozione di un alveare, un gesto con cui ognuno può contribuire alla protezione delle colonie degli insetti impollinatori, complice la tecnologia di 3Bee. La startup ha infatti messo a punto dei sistemi di monitoraggio per la diagnostica della salute delle api, che attraverso una serie di sensori IoT, consentono il controllo in tempo reale dei valori di peso, temperatura, umidità e suoni all’interno dell’alveare, grazie alla combinazione di algoritmi AI che li interpretano e li restituiscono in dati analizzabili.
Con il programma ‘Adotta un alveare’ di 3Bee (https://www.3bee.it), chiunque può sostenere a distanza un apicoltore italiano che utilizza i sistemi Hive-Tech, e controllare in ogni momento lo stato di salute dell’alveare. Alla fine della stagione apistica, viene consegnata la quantità di miele scelta e prodotta nell’alveare secondo il ciclo naturale di produzione, rispettando finalmente ritmi della natura e il suo corso.