La decrescita, un disastro. Petrolio, difficilissimo sostituirlo. Plastic free, uno slogan stupido e diseducativo. “Io sono per un ambientalismo che poggi sulla ricerca scientifica, sullo sviluppo tecnologico e sulla capacità di trasformare la nostra industria in maniera positiva”. Così all’AdnKronos Chicco Testa parla del suo ultimo libro, “Elogio della crescita felice. Contro l’integralismo ecologico” (Marsilio), il cui messaggio, dice, “è quello di Indira Gandhi: è la povertà il peggiore inquinatore”.
“La decrescita è un disastro, lo abbiamo visto i questo periodo – spiega Testa – crea problemi sociali e mette in secondo piano i problemi ambientali, perché quando i problema diventa sbarcare il lunario tutto il resto passa in secondo piano. Si può crescere in tanti modi facendo cose utili per tutti, e gli investimenti in ambiente e tecnologia possono essere una delle direzioni di questa crescita”. L’Italia è pronta? “Sì, se investiamo nella direzione giusta e non buttiamo via i soldi, puntando a creare un output positivo usando meno risorse naturali. Come in agricoltura, dove oggi utilizziamo meno terreno di 50 anni fa per produrre una ricchezza molto maggiore”.
Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi petrolifera, il libro di Testa vuole essere un invito a mettere da parte ideologie e luoghi comuni. Ecco qualche esempio, dal petrolio alla plastica per restare su alcuni dei temi al centro del dibattito attuale.
Partiamo dal petrolio. “Non sta finendo tant’è che i prezzi scendono e se i prezzi scendono vuol dire che ce n’è tanto, casomai è la domanda che latita, al momento – dice Testa – Il petrolio non finirà per mancanza di petrolio così come l’età della pietra non è finita per mancanza di pietra, il petrolio c’è e in abbondanza, e sarà difficilissimo sostituirlo perché se nella produzione di elettricità ormai si usa pochissimo, nei trasporti, nella petrolchimica e nella farmaceutica le cose sono più complicate. La transizione dal petrolio è possibile se fatta con ragionevolezza ma richiederà molti anni”.
Plastic free, “uno slogan stupido e diseducativo che dà l’idea che si possa vivere senza plastica e che associa la plastica alle cannucce delle bibite. In realtà, gran parte dei manufatti che ci circondano hanno al proprio interno plastiche di varia natura e genere che anno sostituito altri materiali, fortunatamente anche risorse naturali come avorio e tartaruga. In questo periodo di Covid abbiamo scoperto quanto la plastica sia utile, dalle mascherine agli imballaggi. Il bando della plastica dell’Ue si è limitato a una serie di oggetti che pesano forse lo 0,1% sul totale dei rifiuti, stiamo parlando di placebo, una cosa che fa pensare a una cura ma in realtà non serve a poco e niente”.
“Non esiste un solo ambientalismo, altrimenti diventa una religione; per perseguire il bene dell’ambiente insieme con quello della specie umana bisogna decidere quali politiche adottare, quali scelte fare. E’ un ambientalismo senza senso quello di predicare la transizione verde e poi manifestare contro gli impianti di rinnovabili o di riciclo dei rifiuti”.
A queste teorie Chicco Testa, che si è occupato di temi ambientali prima alla guida di Legambiente e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista a sostegno del progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l’efficienza energetica, diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire ricchezza e benessere per le generazioni future. Passando dai falsi miti dell’agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G, l’autore offre un vademecum per difendersi dagli estremismi dell’ecologismo radicale e ribadire che il principale nemico dell’ambiente non è l’uomo, ma la povertà.
Chicco Testa, politico, manager, già presidente di Legambiente e di Enel, è stato alla guida di diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate italiane, tra cui il Corriere della Sera e Il Foglio. Ha insegnato all’Università di Napoli e alla Luiss Guido Carli di Roma. Autore di vari libri, con Marsilio ha pubblicato “Contro (la) natura. Perché la natura non è buona né giusta né bella” (con Patrizia Feletig, 2014) e “Troppo facile dire no. Prontuario contro l’oscurantismo di massa” (con Sergio Staino, 2017).