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Il Messaggero

Immagine di tessuto umano infestato da cellule tumorali, catturata mediante screening mammografico

Il moderno trattamento del cancro al seno prevede una combinazione di chirurgia, chemioterapia, trattamento ormonale e radioterapia. Tale iter è notevolmente gravoso sulla salute del paziente. Il problema fondamentale della chemioterapia è la sua scarsa selettività.

Tipologie di nanoparticelle organizzate come infografica

Un team di ricercatori dell’Imperial College di Londra ha recentemente proposto una  soluzione che coinvolge un particolare tipo di nanomateriale. Nell’articolo pubblicato su Materials Today Advances i ricercatori propongono l’utilizzo di nanoparticelle di silice porosa arricchite con zinco. Esse possono agire come base di somministrazione biodegradabile per nuove terapie più performanti.

 

Esempio di nanoparticelle osservate al microscopio elettronico con scala graduata

Queste “nanoparticelle di vetro bioattivo mesoporoso a base di silice contenente zinco monodisperso” (MSNPs-Zn) sono state fabbricate tramite un processo in più fasi; il loro diametro medio è di circa 54,6 nm, con ciascun poro che misura circa 4 nm di diametro.

Processo di sintesi delle nanoparticelle per via chimica

Il risultato di questi test in vitro è stato sorprendente. Infatti gli MSNP-Zn sono stati assimilati da entrambi i tipi di cellule tumorali rimanendone intossicati. Le cellule invece erano rimaste completamente inalterate. I  risultati inoltre suggeriscono che a dosi comprese tra 75 e 125 µg / mL, MSNPs-Zn potrebbe agire selettivamente.

Ricercatore senior che effettua test in laboratorio

Alla domanda sulle possibili implicazioni del suo lavoro, Jones ha detto:

“In un certo senso, i risultati sembrano troppo buoni per essere veri in termini di trattamento effettivo dei pazienti. In pratica, le particelle potrebbero non raggiungere tutte le cellule tumorali. Tuttavia potrebbero almeno ridurre la crescita dei tumori senza causare effetti collaterali “.

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