Seduta particolarmente volatile per l’azionario europeo, spinto al ribasso dalla nuova ondata di debolezza sui listini a stelle e strisce. A Milano, dove il Ftse Mib si è fermato a 18.906,83 punti (-0,12%), a sorreggere l’andamento dei listini è stato un comparto bancario in cui si torna con convinzione a parlare di consolidamento.  

In particolare, gli acquisti sono stati innescati dai rumor su presunti incontri in vista di una possibile aggregazione tra UniCredit (+2,28%) e Banco BPM (+5,8%). Negli ultimi giorni la banca di Piazza Gae Aulenti era stata accostata a MPS (-0,44%). L’attesa di operazioni straordinarie ha spinto anche BPER (+5,31%) mentre Intesa Sanpaolo ha terminato con un -0,26%.  

Tra le aziende di pubblica utilità, giornata positiva per Snam (+0,32%), Terna (+0,14%) e Italgas (+0,19%) mentre i titoli del comparto petrolifero hanno chiuso in rosso, penalizzati dall’indebolimento del greggio (il future sul Brent segna un -0,4% a 42,09 dollari il barile): Eni ha terminato con un -1,67%, Saipem ha chiuso con un -4,41% e Tenaris è scesa del 2,04%.  

Dal fronte titoli di Stato, lo spread Italia-Germania si è attestato a 140 punti base (+3,3%) nel giorno in cui il Tesoro ha collocato CTZ a due anni al -0,11% (-10pb rispetto al dato precedente) e BTp indicizzati 2030 allo 0,37%(-9pb). (In collaborazione con money.it)