Il problema dei rifiuti abbandonati non risparmia neanche i parchi urbani. In 73 parchi pubblici di tutta Italia, per un totale di 7.300 mq, sono stati raccolti 27.854 rifiuti, circa 4 in ogni metro quadrato. Mozziconi di sigaretta gettati a terra, tappi buttati via, l’onnipresente plastica e, ora, anche mascherine e guanti: le mascherine monouso sono state rinvenute nel 30% dei parchi, mentre i guanti monouso in 16 parchi su 73. Lo rileva il monitoraggio Park Litter realizzato da Legambiente grazie a 295 volontari in azione.
A farla da padrone, i mozziconi di sigarette che rappresentano il 33% dei rifiuti raccolti (9.304 su 27.854 totali), seguiti da tappi di bottiglia o di barattoli/linguette di lattine (2.240, l’8% del totale) e frammenti non identificabili di carta (2.004, il 7%). Non mancano i frammenti non identificabili di plastica che rappresentano circa il 6% dei rifiuti totali rinvenuti (1.580).
Per quanto riguarda i mozziconi di sigarette, il parco in cui sono stati monitorati in maggior numero è a La Spezia, con 1.550 mozziconi trovati in 100 mq, seguito da Bologna con più di 700 mozziconi e Potenza in Basilicata con 500 mozziconi.
Raggruppati per categorie di materiali, i rifiuti dispersi nei parchi sono per il 60% di polimeri artificiali (16.805 rifiuti), per il 16% di carta e cartone (4.526) e per il 11% di metallo (2.984); la restante percentuale di rifiuti è composta da rifiuti in gomma, vetro, materiale organico, legno trattato, tessili, bioplastica e materiali misti.
I cestini per la raccolta dei rifiuti sono presenti in 64 parchi su 73: in 9 invece mancano completamente. Laddove presenti, solo nel 16% dei casi (10 su 64) sono predisposti per la differenziazione dei rifiuti secondo materiali. Nel monitoraggio Park Litter è stata riportata la presenza o meno di chiusura o copertura dei cestini presenti: solo in 21 parchi su 64 (33%) è presente questa caratteristica utile a prevenire la dispersione dei materiali.
La presenza di tombini e canali di scolo è stata invece riscontrata in 49 dei 73 parchi monitorati (67%): un parametro che è stato rilevato in quanto uno dei principali vettori di rifiuti in ambiente marino sono proprio i canali e i corsi d’acqua spesso collegati con la rete fognaria urbana e la principale fonte dei rifiuti è la cattiva gestione di quelli di origine urbana.
Infine nel 59% dei parchi (43 su 73) sono state notate zone di accumulo, per lo più sotto o nelle vicinanze di panchine e tavoli da pic-nic, in presenza di cestini strabordanti, tra siepi o cespugli e in alcuni casi nell’area giochi per i bambini.