Dopo le pesanti vendite registrate ieri, torna il segno più sui listini del Vecchio continente. A Piazza Affari, dove il Ftse Mib si è fermato a 18.895,59 punti, +0,54% rispetto al dato precedente, ancora segno meno per UniCredit (-1,87%) che, secondo quanto riportato dalla carta stampata, sarebbe stata contattata dal Ministero dell’Economia in vista di un’eventuale acquisizione del 68,5% detenuto nel Monte dei Paschi di Siena (+3,88%). 

Nel comparto, chiusura sopra la parità per Intesa Sanpaolo (+0,38%), Banco BPM (+0,65%) e Mediobanca (+0,3%). L’accordo per l’ingresso in Hype ha permesso ad Illimity di chiudere con un +1,48% mentre la conferma del “buy” da parte di Equita sulle azioni Credito Valtellinese ha permesso alle azioni di terminare con un +3,81%. 

Tra i titoli in positivo troviamo anche l’accoppiata formata da Fiat Chrysler (+2,83%) e CNH Industrial (+1,56%), scese ieri rispettivamente del 4,25 e dell’8,05 per cento. 

La ripresa del greggio, il future sul Brent segna un +0,83% a 42,3 dollari il barile, ha favorito Eni (+1,52%) mentre Enel (+0,85%) si è mossa in scia del via libera arrivato da Enel Americas all’incorporazione delle attività di generazione di energia rinnovabile non convenzionale che Enel Green Power possiede in America centrale e meridionale. 

Le indicazioni arrivate dal voto, referendario ed amministrativo, fanno ben sperare sulla tenuta dell’esecutivo ed hanno spinto al ribasso lo spread Italia-Germania, in calo di oltre sette punti percentuali a 137 punti base. (in collaborazione con money.it)