“Si conferma un aumento nei nuovi casi” di infezione da coronavirus Sars-CoV-2 “segnalati in Italia per la settima settimana consecutiva, con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (dal 31 agosto al 13 settembre) di 29,63 per 100mila abitanti”. E’ quanto si legge nel report di Istituto superiore di sanità (Iss) e ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia, relativo alla settimana dal 7 al 13 settembre, con dati aggiornati al 15 settembre. Nel rapporto si segnala un significativo rialzo dell’età media dei nuovi contagiati. “Fondamentale mantenere le misure di precauzione”, raccomandano Iss e ministero.
“La maggior parte dei casi (81,9%) – prosegue il report – continua ad essere contratta sul territorio nazionale, con diminuzione dei casi importati da stato estero (10,8% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio). Nel 7,3% dei casi l’informazione non è indicata. E’ in diminuzione da 2 settimane la percentuale casi importati da altra regione/provincia autonoma (5,5% nella settimana corrente).
“Durante l’estate in Italia, come in Europa, si è verificata una transizione epidemiologica dell’epidemia da Sars-CoV-2 con un’aumentata circolazione del virus in un contesto di avanzata riapertura delle attività commerciali (inclusi luoghi di aggregazione) e di aumentata mobilità intra e inter-nazionale in una popolazione più giovane”, ricordano Iss e ministero della Salute. “Da 3 settimane, tuttavia – precisano – si assiste a un ulteriore cambiamento epidemiologico. Si confermano i segnali rilevati la scorsa settimana di una maggiore trasmissione in ambito domiciliare/familiare, con circolazione del virus anche tra persone con età più avanzata”.
“Le dinamiche di trasmissione si mantengono estremamente fluide: si continuano ad osservare focolai associati ad attività ricreative (invariati rispetto alla scorsa settimana di monitoraggio) – rilevano gli esperti – con un ulteriore aumento della trasmissione in ambito familiare/domestico (73,6% di tutti i focolai attivi nella settimana di monitoraggio per cui è indicato il contesto di probabile esposizione)”.
ETA’ – “Il 35% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio ha un’età maggiore di 50 anni” sottolineano Istituto superiore di sanità (Iss) e ministero della Salute. “Nel periodo di monitoraggio l’età mediana dei casi diagnosticati è 41 anni”.
TERAPIE INTENSIVE – Continuano ad aumentare i ricoveri per Covid-19 negli ospedali italiani. “A livello nazionale il tasso di occupazione in area medica è aumentato dal 2% al 4%, mentre il tasso di occupazione in terapia intensiva dall’1% al 2%, con valori superiori al 5% per alcune Regioni” segnalano Istituto superiore di sanità e ministero della Salute.
“Sebbene non siano ancora stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali – ammoniscono gli esperti – la tendenza osservata potrebbe riflettersi in un maggiore impegno. Si conferma inoltre l’importante e crescente impegno dei servizi territoriali (Dipartimenti di Prevenzione) per far sì che i focolai presenti siano prontamente identificati ed indagati”.
RT – “A partire da giugno, probabilmente per effetto delle riaperture del 4 e 18 maggio e del 3 giugno, a livello nazionale si è notato un leggero, ma costante incremento dell’indice di trasmissione nazionale Rt che ha superato la soglia di 1 intorno al 16 agosto 2020”. Tuttavia, “nel periodo dal 27 agosto al 9 settembre, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,92 (95% intervallo di confidenza 0,79-1,17), al di sotto di 1 nel suo valore medio dopo 2 settimane” precisa il report.
“Bisogna tuttavia interpretare con cautela l’indice di trasmissione nazionale in questo particolare momento dell’epidemia – ribadiscono gli esperti – Infatti Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale. Pertanto l’Rt nazionale deve essere sempre interpretato tenendo anche in considerazione il dato di incidenza”.
FOCOLAI – In Italia sono 2.397 i focolai di Covid-19 attivi, di cui 698 nuovi, registrati dal monitoraggio. Entrambi i dati relativi ai focolai – si legge nel report – risultano in aumento per la settima settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano 2.280 i focolai attivi di cui 691 nuovi). “Questo comporta – sottolineano gli esperti – un sempre maggiore impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti che sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus”.
“Il virus oggi circola in tutto il Paese” spiega il report. In particolare, “10 regioni/Province autonome hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente, che non può essere attribuito unicamente a un aumento di casi importati da stato estero e/o da altra regione”.
“In quasi tutte le regioni/province autonome – si legge – continua ad essere segnalato un numero elevato di nuovi casi e si osserva un trend sostanzialmente in aumento da diverse settimane. Focolai sono riportati nella quasi totalità delle province (101/107) e tutte le regioni/province autonome hanno riportato almeno un nuovo focolaio nella settimana di monitoraggio”.
“Questo deve invitare alla cautela – avvertono gli esperti – in quanto denota che nel Paese la circolazione di Sars-CoV-2 è sempre più rilevante”. E “rispetto al periodo 17-30 agosto, in quasi tutte le regioni si osserva un aumento del tasso di occupazione dei posti letto dedicati sia in area medica che in terapia intensiva”.
LENTO E PROGRESSIVO PEGGIORAMENTO EPIDEMIA – “In Italia si osserva un lento e progressivo peggioramento dell’epidemia di Sars-CoV-2, sebbene con un andamento più contenuto rispetto a quello osservato in altri Paesi europei” è la sintesi nelle conclusioni del report.
“Rimane fondamentale mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico” tornano a ripetere Iss e ministero della Salute.