Gli attesi appuntamenti con le banche centrali di Stati Uniti, Giappone e Regno Unito si sono conclusi, come era nelle previsioni, con un nulla di fatto (o quasi). Quello che era un esito sostanzialmente scontato, ha innescato il disappunto dei mercati finanziari, ormai assuefatti a dosi sempre crescenti di stimoli monetari. 

In questo contesto le borse europee hanno terminato in territorio negativo ed a Milano il nostro Ftse Mib si è fermato a 19.739,73 punti, -1,12% rispetto al dato precedente. Sul paniere principale di Piazza Affari la performance peggiore è stata registrata da Telecom Italia (-2,79%) dopo che l’agenzia Bloomberg ha riportato l’indiscrezione su una presunta contrarietà dell’Antitrust europeo alla creazione di una società unica per la rete a banda larga controllata dall’ex monopolista. 

Giornata all’insegna delle vendite anche per Enel (-2,57%), nel giorno in cui il Cda è chiamato a valutare l’offerta di Macquerie per la quota in Open Fiber, e STMicroelectronics (-2,65%), penalizzata dai ribassi sul Nasdaq. 

Con lo spread Italia-Germania stabile a 140 punti base, le banche hanno chiuso sotto la parità (-1,41% di UniCredit, -0,95% di Intesa Sanpaolo e -1,63% di Banco BPM). 

Tra le performance migliori troviamo il +2,41 ed il +1,42% messi rispettivamente a segno dall’accoppiata formata da Pirelli e Leonardo. Giornata positiva anche per A2A (+2,39%) ed Hera (+0,55%). (In collaborazione con money.it)