Orientarsi meglio con l’alimentazione imparando a bilanciare la dieta settimanale in maniera sostenibile, senza tralasciare la qualità del cibo e la buona cucina. Si chiama Su Eatable Life, il progetto di Fondazione Barilla finanziato dalla Commissione Europea per dimostrare come ridurre l’impatto ambientale a tavola possa avere benefici per il Pianeta. E i dati raccolti da una prima sperimentazione sono incredibili.
“Abbiamo sperimentato questo progetto – spiega Marta Antonelli, direttore Ricerca Fondazione Barilla – su 7mila studenti in mense aziendali e 60mila studenti tra l’Italia e il Regno Unito. Siamo partiti a febbraio e, nonostante l’emergenza sanitaria, siamo riusciti a ottenere dei risultati molto incoraggianti risparmiando circa mezzo kg di CO2 equivalente e 400 litri di impronta idrica in media per utente”.
Quello che mettiamo nel piatto ogni giorno ha un impatto sulla nostra salute ma anche su quella del Pianeta: la produzione di cibo è l’attività dell’uomo che contribuisce di più al cambiamento climatico (fino al 37%), superando il riscaldamento degli edifici (23,6%) e i mezzi di trasporto (18,5%)
Gli italiani con una alimentazione sostenibile potrebbero risparmiare circa 14 milioni di tonnellate di CO2 all’anno e 11 miliardi di mc di acqua. “Seguire una dieta sostenibile – commenta lo chef Roberto Bassi – è facile sia a casa che in vacanza. Ma cosa vuol dire dieta sostenibile? Significa scegliere dei piatti buoni, sani e gustosi, che fanno bene alla persona ma anche al Pianeta”.
La nostra tradizione culinaria in questo può venirci in aiuto con ricette tipiche che possono essere riscoperte anche questa estate. Se andiamo in Puglia, una porzione di friselle al pomodoro, per esempio, contiene appena 223 calorie e ha una sostenibilità ambientale molto alta visto che i suoi ingredienti pesano in termini ambientali solo 167 litri di impronta idrica e 64g di CO2 equivalente.
Oppure in Sicilia: le sarde beccafico hanno un impatto ambientale bassissimo (278 litri di acqua virtuale e 193 g di CO2 equivalente a porzione) e 426 calorie. Infine in Toscana con la pappa al pomodoro che contiene 49 g di carboidrati (per un totale di 321 calorie), ha un’impronta idrica di soli 228 litri d’acqua e un’emissione di CO2 equivalenti di 155g per porzione.