250 milioni di investimenti in sei mesi: il doppio dell’intero 2010. Il settore inizia a funzionare ma gli esperti mettono in guardia dall’effetto “risacca”
250 milioni di euro in 6 mesi: questi i dati record degli investimenti nelle start up italiane, che prima della fine del 2018 hanno già raddoppiato il totale degli investimenti del 2010. Un successo che per gli analisti del settore non è una sorpresa: ci si aspettava questo cambio di passo per almeno due buone ragioni.
La prima ragione è l’introduzione sul mercato di nuovi veicoli di venture capital da parte dei principali fondi italiani, che hanno contribuito a far affluire nuovi fondi nelle aziende. La seconda è la maturità di un mercato che ha superato il momento della precarietà e raccoglie ciò che ha seminato.
Bando però ai facili entusiasmi: se è vero che entro fine anno il capitale investito nelle start up italiane sarà più o meno mezzo miliardo, è anche vero che i numeri degli investimenti in Europa sono ancora un miraggio.
In Gran Bretagna si viaggia sui 4 miliardi, in Francia sui 2,8, 2,4 miliardi sono stati gli investimenti in Germania e un miliardo tondo in Spagna: l’Italia ha cambiato passo, ma la strada è ancora lunga.
Start up Italia, investimenti a doppia cifra e scale up
Gli investimenti in start up in questi primi sei mesi del 2018 sono stati 31: pochi ma buoni, visto che si parla di doppie cifre da 10, 20, 40 milioni di euro. E in molti casi si tratta di scale up, start up più mature nelle quali i fondi stanno investendo per la seconda volta, consolidando i risultati ottenuti.
Un esempio di scale up italiana è MoneyFarm: nata a Milano sei anni fa e poi migrata a Londra, a maggio ha ottenuto un investimento da 46 milioni di euro, con un aumento di capitale sottoscritto dal gruppo Allianz e dalla United Ventures.
A tirare il freno a mano in quanto ad entuasiasmo anche il “pericolo risacca”, segnalato da Andrea Di Camillo, a capo del Programma 102 del fondo P101, uno dei nuovi veicoli che opera in Italia. Dopo questa ondata di liquidità bisogna evitare di far cadere di nuovo il numero e la consistenza degli investimenti, come già accadde nel 2017 con i fondi alla fine del loro ciclo di investimento.
Per ora il mondo delle start up italiane si gode il successo: i segnali sono incoraggianti e il trend positivo.