Le borse europee chiudono sostanzialmente piatte un secondo trimestre di forti rialzi: l’Euro Stoxx 50 ha segnato un incremento di oltre 15 punti percentuali, il Dax è salito del 23% e Londra ha guadagnato un +8%. Sostanzialmente in linea con l’andamento dell’indice delle blue chip europee, il Ftse Mib tra aprile e giugno è cresciuto del 13,7%. 

Oggi il paniere principale di Piazza Affari si è fermato a 19.375,52 punti, -0,37% rispetto al dato precedente. Andamento speculare per Telecom Italia (-3,48%), dopo il rumor sulla richiesta danni da 1,5 miliardi di euro avanzata da Open Fiber e STMicroelectronics (+3,02%), che ha capitalizzato i numeri sopra le stime diffusi da Micron. 

In rosso le banche, vittime di prese di beneficio: Mediobanca è scesa del 2,14%, Banco BPM del 2,46% e l’accoppiata formata da UniCredit e Intesa Sanpaolo ha rispettivamente messo a segno un -0,86% e un +0,09%. +0,19% di MPS nel giorno del via libera al progetto di scissione parziale in favore di Amco di un portafoglio composto da crediti deteriorati per un valore lordo di oltre 8 miliardi. 

In scia delle indicazioni positive arrivate dall’asta di Btp, il rendimento del decennale italiano si attesta all’1,25% e lo spread con i titoli tedeschi segna un rosso di oltre 2 punti percentuali a 175 punti base. Questa mattina il Tesoro ha collocato titoli a 5 e 10 anni, più un CCTeu, per 7,75 miliardi di euro, all’estremo superiore del range inizialmente fissato. Nel caso del titolo a 5 anni, il rendimento è passato dallo 0,91 allo 0,68 per cento mentre in quello dei due decennali allocati questa mattina, il tasso medio si è attestato all’1,28 e all’1,2 per cento. 

Calo dell’1,57% di Eni, penalizzata dalla maxi svalutazione, che potrebbe arrivare a 22 miliardi di dollari, annunciata da Royal Dutch Shell. 

L’appuntamento principale della serata è rappresentato dalle testimonianze di Jerome Powell e di Steven Mnuchin, rispettivamente n.1 della Federal Reserve e del Tesoro Usa, sullo stato dell’economia. (in collaborazione con money.it)