Gli italiani hanno una buona attenzione alla sostenibilità ma una errata percezione delle priorità ad essa legate, soprattutto in termini di risorse non illimitate come l’acqua. Lo rileva una ricerca realizzata da Ipsos per Finish, secondo la quale il 97% degli intervistati ritiene importante il concetto di sostenibilità per il futuro del pianeta, soprattutto nella fascia d’età 55-65, nella quale l’82% si definisce particolarmente attento all’ambiente, anche nei comportamenti quotidiani.  

Ma ad emergere è una particolare resistenza degli italiani nel rinunciare o cambiare le proprie abitudini per favorire il futuro del pianeta, con una percentuale di risposte affermative che si attesta intorno al 20%.  

Dalla ricerca Ipsos emerge anche il timore che riguarda la gestione dei rifiuti e delle emissioni inquinanti, rispettivamente al 50% e al 41%, mentre si attesta a livelli molto più bassi la preoccupazione circa le risorse limitate come l’acqua, con solo il 10% degli intervistati che ha espresso timore rispetto al rischio siccità.  

In ottica futura, invece, la ricerca Ipsos per Finish evidenzia una leggera flessione rispetto alla gestione dei rifiuti e delle emissioni inquinanti, che scendono rispettivamente al 43% e 40%, mentre mostra una maggiore attenzione nei confronti dell’acqua, con un livello di preoccupazione che si attesta, invece, al 19% per quanto riguarda il rischio siccità.  

In merito all’acqua, inoltre, la ricerca evidenzia che solamente 3 italiani su 10 sono coscienti del fatto che la scarsità di questa risorsa sia un problema nelle regioni del sud, con un picco del 71% degli intervistati che ritiene poi che la carenza d’acqua sia tipica solo di alcuni specifici periodi dell’anno.  

Infine, dato molto importante in questo ambito, è quello legato alla percezione dei consumi. Il 52% degli italiani, infatti, è convinto che il consumo medio d’acqua pro capite nel nostro Paese sia uguale o inferiore a quello degli altri Paesi europei, quando in realtà le statistiche ufficiali parlano di un consumo italiano che supera i 200 litri a persona, ben oltre quanto avviene nel resto d’Europa (165 litri).  

Inoltre, i consumi d’acqua sono i meno controllati dai cittadini italiani: solo il 38% degli intervistati, infatti, effettua un controllo continuo, mentre addirittura il 10% non vi ha mai prestato attenzione. Al contrario, il consumo di energia elettrica è costantemente monitorato da quasi il 50% degli italiani, con solo il 5% di essi che, invece, non se ne è mai interessato.