L’intervento della Banca Centrale Europea permette ai listini del Vecchio continente di terminare in parità una seduta particolarmente altalenante. A causa di quello che è stato definito da Christine Lagarde “un crollo senza precedenti per l’economia europea”, oggi l’istituto con sede a Francoforte ha annunciato di aver potenziato di 600 miliardi di euro (+100 miliardi rispetto al consenso), portandolo a 1.350 miliardi, il programma di acquisto di asset Pepp (Pandemic emergency purchase programme). 

La conferma della politica del “Whatever It Takes” varata da Mario Draghi ha permesso allo spread con i titoli tedeschi di segnare un calo di oltre 9 punti percentuali a 173 punti base e al listino di Piazza Affari di chiudere in sostanziale parità a 19.634,03 punti, -0,04% rispetto al dato precedente. 

La volontà della BCE di proseguire e potenziare le politiche adottate finora ha favorito il comparto finanziario, all’interno del quale spicca il +4,35% di Banco BPM, il +3,77% di Banca Mediolanum ed il +3,2% di Poste Italiane. Performance decisamente positive anche per Intesa Sanpaolo e UniCredit, salite rispettivamente del +1,23 e del +0,77 per cento. 

Parità invece per BPER (+0,04%) e –2,64% di Salvatore Ferragamo in scia della notizia dell’uscita dal listino principale per far spazio a INWIT (-1,24%) e Interpump (-1,16%). 

Lettera sugli industriali (-1,67% per CNH, -0,45% di Pirelli) e su Atlantia (-1,98%), sempre alle prese con la vicenda concessioni. Ieri sera il premier Giuseppe Conte è tornato ad agitare lo spettro della revoca per Aspi. (In collaborazione con money.it)