Grazie alle indicazioni in arrivo dai dati macro, gli operatori stanno scommettendo che il peggio sia ormai alle spalle e che le economie sulle due sponde dell’Atlantico registreranno una ripresa a “V” (ripida come la discesa), i listini europei hanno chiuso la seduta con il segno più. In particolare, oggi indicazioni migliori delle stime sono attivate dai dati relativi i PMI servizi di Cina (55 punti), Eurolandia (30,5 punti), Regno Unito (29 punti) e Stati Uniti (45,4 punti).
I numeri relativi il mercato del lavoro in Italia e Zona Euro, il tasso di disoccupazione è rispettivamente sceso al 6,3 ed al 7,3 per cento, non devono invece trarre in inganno: prendendo ad esempio il nostro Paese, la contrazione del dato è dovuta alle 484 mila persone in meno che, causa lockdonw, hanno cecato un’occupazione nel mese di aprile.
In attesa del meeting della Banca Centrale Europea, che domani potrebbe annunciare un rafforzamento del piano di acquisto asset, lo spread con i titoli tedeschi è salito a 193 punti base mentre il paniere principale di Piazza Affari, il Ftse Mib, ha chiuso con un incremento del 3,54% a 19.641,81 punti. Sul listino delle blue chip spiccano le performance registrate da Leonardo (+8,49%) e STM (+8,31%).
Giornata positiva anche per il titoli del comparto oil, con il +2,6% di Eni, il +4,99% di Tenaris e +3,59% di Saipem (che ha ottenuto, in consorzio, un contratto da 552 milioni di euro per un parco eolico offshore in Francia). Le speranza di un ritorno degli acquirenti, e della prosecuzione dei tagli all’output da parte dei maggiori produttori, hanno permesso al Brent di consolidare a 39,4 dollari il barile. Indicazioni positive sono arrivate anche dalla contrazione di 2,1 milioni di barili messa a segno nell’ultima settimana dalle scorte statunitensi.
Tra i bancari, ancora una seduta positiva per Mediobanca (+5,43%), e di riflesso per la partecipata Generali (+5,01%), grazie alla volontà di Leonardo Del Vecchio di salire nel capitale di Piazzetta Cuccia. Giornata di shopping anche per l’accoppiata formata da Intesa Sanpaolo e UniCredit, in aumento del +2,97% e del 5,16%.
Realizzi su Diasorin (-3,02%) e –0,99% di Telecom Italia, che ha invece pagato pegno ai rumor sul possibile ingresso della francese Iliad nel mercato italiano della telefonia fissa. Secondo i giornali in edicola, le trattative tra Iliad e Open Fiber per l’accesso alla rete fissa nelle ultime settimane avrebbero registrato una decisa accelerazione. “Questo scenario implica un’ulteriore pressione competitiva sul settore delle telecomunicazioni (Telecom Italia, in primis)”, hanno rilevato gli analisti di Banca Imi. (in collaborazione con money.it)