Salvatore Ferragamo chiude il primo trimestre del 2020, caratterizzato dall’emergenza sanitaria coronavirus, con ricavi consolidati pari a 222 milioni di euro, riportando una diminuzione del 30,1% a tassi di cambio correnti (-31,5% a cambi costanti) rispetto ai 317 milioni di euro registrati nel primo trimestre 2019. Lo rende noto il gruppo in una nota. 

Il risultato operativo lordo (Ebitda) è pari a 12 milioni di euro (-82,2% rispetto ai 65 milioni di euro del primo trimestre 2019) mentre il risultato operativo (Ebit) segna un rosso di 36 milioni di euro (rispetto al dato positivo di 21 milioni di euro del primo trimestre 2019). Nel trimestre la società registra una perdita di 41 milioni di euro (rispetto all’utile di 11 milioni di euro del primo trimestre 2019).  

Il Gruppo ha registrato una solida performance nel mese di gennaio in tutti i mercati principali, che si è poi progressivamente deteriorata, nei mesi di febbraio e marzo, prima in Cina e in Asia e successivamente in Europa, in America e nel resto del mondo, a seguito del rapido diffondersi della pandemia dovuta al nuovo coronavirus, conosciuto come Covid-19. Le conseguenti decisioni degli Stati in materia di divieti e di blocchi delle attività commerciali e del traffico internazionale, hanno portato alla chiusura della maggior parte della rete distributiva del Gruppo negli stessi paesi e ad una significativa diminuzione del traffico nella restante parte. 

Quanto ai ricavi per canale distributivo, al 31 marzo 2020 la rete distributiva del gruppo, composta da un totale di 652 negozi, poteva contare su 391 punti vendita diretti (dos) e 261 punti vendita monomarca operati da terzi (tpos) nel canale wholesale e travel retail, nonché sulla presenza nei principali department store e specialty store multimarca di alto livello. 

Il canale distributivo retail, fortemente impattato, nei mesi di febbraio e marzo, dalla progressiva chiusura di grandissima parte della rete distributiva e dalla significativa carenza di traffico nella restante parte, ha registrato, al 31 marzo 2020, ricavi consolidati in diminuzione del 28,6% (-29,4% a tassi di cambio costanti), con un andamento del -28,6% a tassi e perimetro costanti (like-for-like), rispetto allo stesso periodo del 2019. 

Il canale wholesale ha riportato ricavi in calo del 32,3% (-34,8% a tassi di cambio costanti2), anche penalizzato dalle cancellazioni di ordini, in particolare nel canale travel retail, e ulteriormente sfavorito dal confronto con il primo trimestre 2019 che beneficiava delle spedizioni recuperate dal quarto trimestre 2018. 

L’area Asia Pacifico si riconferma il primo mercato in termini di ricavi per il Gruppo, in diminuzione del 43,4% (-43,8% a tassi di cambio costanti), rispetto ai primi tre mesi dell’esercizio 2019. In particolare, i negozi a gestione diretta in Cina hanno registrato, nel primo trimestre 2020, un calo delle vendite del 39,9% (-39,0% a tassi di cambio costanti). L’area Emea ha registrato, nel corso primi tre mesi dell’esercizio 2020, una diminuzione dei ricavi del 26,0% (-26,3% a tassi di cambio costanti).  

L’area del Nord America ha registrato, nel corso del primo trimestre 2020, ricavi in calo del 18,5% (-24,7% a tassi di cambio costanti), rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2019. Il mercato giapponese nel primo trimestre 2020 ha registrato una diminuzione dei Ricavi del 19,7% (-21,3% a tassi di cambio costanti). L’area del Centro e Sud America ha registrato un calo del 16,3%, (-13,8% a tassi di cambio costanti), rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2019.  

Tra le categorie di prodotto, a cambi costanti, le calzature hanno registrato ricavi in calo del 32,4%, le borse ed accessori in pelle in calo del 29,4% e le vendite dei profumi hanno riportato una diminuzione del 43,4%, rispetto allo stesso periodo del 2019. 

Il margine lordo dei primi tre mesi dell’esercizio 2020 è stato pari a 130 milioni di euro, in calo del 35,1% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2019. L’incidenza sul fatturato è diminuita di 460 punti base, passando dal 63,3% al 58,7%, soprattutto penalizzata dal mix geografico, a seguito della diffusione del Covid-19 inizialmente in Cina e progressivamente nel resto del mondo, e da maggiori accantonamenti per obsolescenza. 

I costi operativi, hanno registrato, nei primi tre mesi dell’esercizio 2020, un calo a cambi correnti del 7,1% (-8,0% a cambi costanti), portandosi a 167 milioni di euro, rispetto ai 179 milioni di euro dello stesso periodo del 2019, principalmente attribuibile ai primi effetti delle azioni di contenimento delle spese operative e alla riduzione dei costi variabili. 

Il risultato prima delle imposte è stato negativo per 48 milioni di euro, rispetto ai 15 milioni di euro positivi registrati nel primo trimestre 2019. La perdita di pertinenza del gruppo risulta di 39 milioni di euro rispetto ai 10 milioni di euro positivi, registrati nei primi tre mesi dell’esercizio 2019. 

Il capitale circolante netto, al 31 marzo 2020, è aumentato del 11,0%, passando dai 301 milioni di euro al 31 marzo 2019, a 334 milioni di euro. In particolare, le giacenze di magazzino sono salite del 2,3% (+5,4% a cambi costanti). Gli investimenti, al 31 marzo 2020, ammontano a 5 milioni di euro, in calo del 48,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a seguito della revisione del piano di investimenti atto a mantenere esclusivamente quelli ritenuti essenziali o prioritari. 

Al 31 marzo 2020 il gruppo ha registrato una posizione finanziaria netta adjusted positiva di 123 milioni di euro, al netto dell’effetto del principio contabile Ifrs16, rispetto ad una posizione finanziaria netta positiva di 179 milioni di euro al 31 marzo 2019. Includendo l’effetto del principio contabile Ifrs16, la posizione finanziaria netta del Gruppo al 31 marzo 2020 è negativa per 531 milioni di euro. 

Considerata l’incertezza conseguente la rapida evoluzione del Coronavirus, Covid-19, e le difficoltà nel prevedere i tempi di risoluzione dello stesso a livello globale, “la direzione aziendale non ritiene di potere formulare previsioni attendibili circa la performance di vendita nei vari mercati e canali distributivi per l’esercizio in corso. In questo contesto, al fine di mitigare gli effetti negativi per il Gruppo, che potrebbero derivare dalla crisi generata dalla pandemia, ha avviato una serie di concrete azioni di contenimento delle spese e degli investimenti”.