Gli effetti della pandemia, dell’isolamento sociale e del lungo lockdown hanno colpito anche la salute mentale degli italiani. Secondo la Società italiana di psichiatria (Sip) “300 mila persone in più faranno richiesta di cura ai servizi di salute mentale. Un aumento di un terzo di pazienti – denunciano gli psichiatri – che rischia di travolgere la rete di assistenza nazionale in mancanza di risorse aggiuntive per nuove assunzioni e investimenti in tecnologia”. Secondo gli esperti “nella fase del dopo-lockdown ci saranno sempre più pazienti con disturbi mentali e sempre meno psichiatri e operatori sanitari in grado di curarli.
“Trecentomila pazienti in più, tra coloro che soffrono di ansia post-traumatica per i lutti, le perdite, il danno economico e l’incertezza per il futuro, svilupperanno disturbi psichici e faranno richiesta di aiuto ai servizi di salute mentale. I primi segnali di questa ondata stanno già investendo la rete di assistenza con un preoccupante impatto – rimarcano Massimo di Giannantonio ed Enrico Zanalda, presidenti Sip – È un aumento di un terzo rispetto ai 900mila già a carico dei servizi di tutta Italia che, se non affrontato subito e con interventi concreti, rischia non solo di peggiorare le condizioni di assistenza, ma anche di condurre il tessuto sociale a una grave sofferenza psichica, con un rischio concreto di aumento della povertà. A questo pesante bagaglio – concludono – si dovranno poi aggiungere le anomalie comportamentali di abuso di alcol e sostanze, di cui non c’è ancora un quadro completo”.