Avvio di settimana particolarmente difficile per i mercati finanziari europei, penalizzati dalle tensioni scoppiate sull’asse Washington-Pechino sull’origine del Coronavirus. Nel giorno in cui l’Italia entra nella famigerata “Fase 2”, le attenzioni degli operatori sono rivolte a quella che sarà la decisione della Corte Costituzionale tedesca, che domani emetterà il proprio verdetto sul piano di Quantitative Easing della Banca Centrale Europea.
A Milano, dove il Ftse Mib ha terminato con un rosso del 3,7% a 17.035,61 punti, vendite particolarmente violente sono state registrate nel comparto petrolifero, dove Eni ha segnato un -5,77%, Tenaris è scesa del 4,83% e Saipem ha lasciato sul parterre il 2,43%. In corrispondenza della chiusura dei listini europei per acquistare un barile di Brent con consegna luglio servono 26,36 dollari, -0,3% rispetto al dato precedente.
Le tensioni tra le prime due economie mondiali hanno penalizzato Fiat Chrysler (-5,64%), Cnh Industrial (-7,56%) e STM (-5,4%). Lettera anche sulle banche con il -5,63% di UniCredit ed il -3,3% di Intesa Sanpaolo. In attesa del responso della Corte tedesca, lo spread con i titoli tedeschi ha iniziato l’ottava con un rosso di circa 2 punti percentuali a 234 punti base.
Tra i pochi segni più sul listino principale troviamo Juventus (+3,41%), Ferrari (+1,46%) e Diasorin (+0,06%). La seduta della Casa di Maranello è stata particolarmente altalenante a causa della diffusione dei conti con conseguente taglio alle stime 2020: per l’anno corrente Ferrari stima ricavi netti tra 3,4 e 3,6 miliardi di euro, contro la precedente previsione di oltre 4,1 miliardi di euro, e un Ebitda depurato a 1,05-1,2 miliardi di euro, dal range precedentemente fissato a 1,38-1,43 miliardi.
Sul resto del listino, rialzo a due cifre per Fincantieri (+11,47%) dopo la notizia della maxi-commessa con la Marina Usa per quasi 800 milioni di dollari. (In collaborazione con money.it)