di Barbara Di Chiara 

Nuovi risultati promettenti sull’antivirale remdesivir di Gilead contro Covid-19 saranno illustrati in tarda serata (ora italiana) dal virologo americano Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) in una conferenza stampa. A quanto si apprende, l’ipotesi che circola è che alla luce di questi dati l’Agenzia regolatoria americana Food and Drug Administration (Fda) possa dare immediatamente il via libera all’uso di emergenza di remdesivir per il trattamento di Covid19 negli Stati Uniti.  

Si tratta dei dati provenienti dal trial Niaid, in pubblicazione su ‘Lancet’, condotto appunto dallo stesso istituto diretto da Fauci, in cui il farmaco ha raggiunto l’endpoint primario, cioè l’obiettivo principale che i ricercatori si erano prefissati di verificare. L’azienda ha anche annunciato che in un altro studio (Simple), un regime terapeutico più breve (5 giorni contro 10) si è dimostrato ugualmente efficace nel migliorare i sintomi nei pazienti ricoverati con forma grave di Covid19: ne emerge che più della metà dei pazienti, in entrambi i gruppi di trattamento, sono stati dimessi dall’ospedale entro il 14.esimo giorno e che al 14.esimo giorno, il 64,5% dei pazienti nel gruppo di trattamento di 5 giorni e il 53,8% dei pazienti nel gruppo di trattamento di 10 giorni, hanno raggiunto il recupero clinico.  

“Questi dati sono incoraggianti – afferma Aruna Subramanian della Stanford University School of Medicine, uno dei principali autori dello studio Simple, in una nota diffusa da Gilead – in quanto indicano che i pazienti che hanno ricevuto un regime più breve di 5 giorni di remdesivir hanno riscontrato un miglioramento clinico simile a quello dei pazienti che hanno ricevuto un trattamento di 10 giorni. Sebbene siano ancora necessari dati aggiuntivi, questi risultati mostrano che la terapia può essere ottimizzata” e potenzialmente estesa a un numero maggiore di pazienti, “se sarà dimostrata sicura ed efficace”.