“Io le ordinanze le ho fatte e non le revoco, se qualcuno è convinto che siano illegittime le impugni”. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia risponde alle critiche e alle polemiche dopo la firma della sua ordinanza di ieri in cui allenta, in parte, alcune restrizioni previste dall’ultimo Dpcm.
E il governatore ci tiene a spiegare che “ricordo al governo che fino alla scorsa settimana, il Veneto ha applicato sempre i precedenti Dpcm e in maniera più restrittiva: in Veneto ancora oggi i supermercati rimangono chiusi la domenica. Le misure previste dall’ordinanza di ieri non mettono a rischio la salute dei cittadini”, assicura e poi sottolinea che “il Veneto è in buona compagnia in tema di ordinanze a cominciare dalle Regioni dello stesso colore politico del governo. Adesso sempre che il sindaco di Firenze voglia aprire le scuole…”.
“Mi spiace che il ministro Boccia abbia detto queste cose perché è un membro del governo, e tra l’altro è il responsabile del rapporto con le Regioni, ricordo che tutto quello che ha deciso il governo è stato concordato con le Regioni, dato che c’era l’intesa”, sottolinea Zaia ribadendo: “Sono convinto che quanto ho deciso con la mia ordinanza non mette a repentaglio la sicurezza, la salute dei cittadini se il governo che ha l’obbligo della vigilanza, è convinto del contrario ha l’obbligo di impugnarla. Ma allora deve impugnare le ordinanze non solo del Veneto ma di tutte le altre Regioni: Toscana, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Piemonte, Liguria”.
“Non posso accettare che si dica che i veneti sono degli irresponsabili. E’ vero invece che in questo momento c’è la necessità di dare risposte ai cittadini, e dovere del presidente della Regione è appunto di dare risposte ai suoi cittadini e di non girarsi dall’altra parte”, ha proseguito Zaia che ha deciso di firmare quell’ordinanza perché “gli indicatori oggi ci dicono che in Veneto si possono allargare alcune maglie, e l’ho fatta convinto di non aver messo in pericolo la salute dei veneti”. “Non è stato un atto sovversivo”, ha sottolineato facendo sapere che “a oggi abbiamo superato i 328mila tamponi, 8mila in più rispetto a ieri, le persone in isolamento sono scese a 7886, 163 in meno rispetto a ieri, i positivi sono 17.708, 129 in più, i ricoverati sono 1187, 35 in meno rispetto a ieri, mentre i pazienti in terapia intensiva sono scesi a 120, tre in meno, mentre i dimessi sono saliti a 2508, 42 in più: i decessi in ospedale sono saliti a 1102, 18 in più rispetto a ieri, e 1408 sono i deceduti in totale”.
E “non escludo altre ordinanze di aggiustamento rispetto alle precedenti”, ha annunciato. “Ormai abbiamo capito che il problema di questo Paese è il Veneto. Ma io non ho bisogno di visibilità, non mi interessa fare scalate nazionali e lasciateci lavorare in pace”, ha concluso.