Angela Maria Corona, la donna di 47 anni, trovata senza vita lo scorso 16 aprile in un sacco dell’immondizia nelle campagna del palermitano, sarebbe stata uccisa, secondo gli inquirenti, dalla nipote e due uomini che sarebbero stati assoldati dalla giovane come “sicari. “L’attenta attività di indagine – spiega il Procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio – condotta con encomiabile decisione dai militari della Compagnia Carabinieri di Bagheria, ha consentito in tempi rapidi di formare una solida piattaforma probatoria sulla base della quale il gip del Tribunale di Termini Imerese ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre indagati”. Secondo la ricostruzione dei magistrati la nipote della vittima “avrebbe assoldato due sicari – dice il Procuratore – affinché , dietro corresponsione di un prezzo, l’aiutassero a uccidere la donna e occultarne il cadavere”.
Il corpo di Maria Angela Corona, 47 anni, dilaniato da alcuni animali selvatici, forse cinghiali, era stato trovato dai carabinieri tra le sterpaglie lungo la strada provinciale 16 che collega Bagheria a Casteldaccia. Inizialmente era sembrato un vero rompicapo per i militari coordinati dal sostituto Daniele Di Maggio e dal procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio. La donna, che era addetta alle pulizie in uno studio professionale, era scomparsa qualche giorno prima da casa a Bagheria. Erano in corso le ricerche quando è stato scoperto il cadavere. A presentare la denuncia di scomparsa ieri era stato il compagno della donna.
Sembra che all’origine dell’omicidio ci sia stata una lite in ambito familiare sfociata nel sangue. Oggi gli arresti.