“Sì, è vero. Ho ucciso mia zia. Non ce la facevo più. Mi trattava molto male”. Arriva la confessione di Maria Francesca Castronovo, la 39enne arrestata oggi dai Carabinieri di Bagheria con l’accusa di avere ucciso la zia, Angela Maria Corona di 47 anni, trovata senza vita in un sacco dell’immondizia nel palermitano. La giovane ha chiesto l’aiuto di due extracomunitari “in cambio di 15 mila euro”. A raccontare delle liti continue tra la zia e la nipote è stato il compagno della vittima, ma anche altri parenti. Così l’attenzione degli inquirenti si è subito concentrata sulla nipote, che si trova in ospedale per le gravi ustioni riportate sulle gambe. Sembra che sia stata proprio la zia, poi uccisa, ad averla ustionata gettandole dell’acqua bollente. Anche se la nipote ha sempre detto di essersi ustionata per l’incendio della sua auto.  

“L’attenta attività di indagine – spiega il Procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio – condotta con encomiabile decisione dai militari della Compagnia Carabinieri di Bagheria, ha consentito in tempi rapidi di formare una solida piattaforma probatoria sulla base della quale il gip del Tribunale di Termini Imerese ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre indagati”. Secondo la ricostruzione dei magistrati la nipote della vittima “avrebbe assoldato due sicari – dice il Procuratore – affinché , dietro corresponsione di un prezzo, l’aiutassero a uccidere la donna e occultarne il cadavere”. 

Il corpo di Maria Angela Corona, 47 anni, dilaniato da alcuni animali selvatici, forse cinghiali, era stato trovato dai carabinieri tra le sterpaglie lungo la strada provinciale 16 che collega Bagheria a Casteldaccia. Inizialmente era sembrato un vero rompicapo per i militari coordinati dal sostituto Daniele Di Maggio e dal procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio. La donna, che era addetta alle pulizie in uno studio professionale, era scomparsa qualche giorno prima da casa a Bagheria. Erano in corso le ricerche quando è stato scoperto il cadavere. A presentare la denuncia di scomparsa ieri era stato il compagno della donna. 

La nipote di Angela Corona accusata dell’omicidio si trova da giorni ricoverata al Centro grandi ustioni dell’ospedale Civico di Palermo dopo avere riportato delle bruciature di secondo grado alle gambe. Sembra che la zia, cioè la vittima, dopo la lite tra le due, le avrebbe lanciato addosso dell’acqua bollente sulle le gambe. Però ai medici aveva raccontato di avere riportato le ustioni per l’incendio dalla sua auto, andata a fuoco mentre percorreva una strada vicino al cimitero di Bagheria, dove i carabinieri trovata Angela Corona.