“Abbiamo potuto prendere decisioni differenti, territorio per territorio, blindando Medicina, salvando così la città di Bologna. Questa settimana ho sentito discorsi di gente che non sapeva di cosa parlava: le Regioni non possono allargare le decisioni del governo sulle attività che devono aprire”. E’ quanto affermato dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, durante la trasmissione “L’Aria che Tira”, in onda su La7.
“Dalla conferenza delle Regioni abbiamo consegnato al Governo una paginetta con quattro punti cardine, chiedendo in primis linee guida nazionali per le protezioni e i distanziamenti. Poi, importante, ci sono due settori che devono partire: il manufatturiero, e cioè dall’automotive alla moda, ceramiche e legno, e poi i cantieri pubblici e privati dell’edilizia. Per questo serve un accordo tra le parti. Va bene la riapertura il 4 maggio se sarà a livello nazionale – ha aggiunto Bonaccini – e in Emilia Romagna siamo pronti. E vorrei sottolineare che non è che hanno chiuso tutti in questi due mesi: le filiere agroalimentari sono rimaste aperte, con migliaia di dipendenti e i contagi si contano sulle dita di una mano. L’importante è garantire la sicurezza dei lavoratori”.