“Con l’eventuale ripresa del campionato e successiva interruzione per conseguenze derivanti da contagio Covid-19, quali effetti giuridici potrebbero subire i singoli calciatori o interi club (per gli effetti dell’ottemperanza a provvedimenti mitigatori al contagio – autoisolamento o quarantena)? In particolare potrebbero sopravvivere la legittimità delle pretese dei club di invocare la forza maggiore a far data dal DCPM 9 marzo 2020 con riguardo a rapporti contrattuali di durata preesistenti alla data? L’assunzione del rischio di un fatto non più imprevedibile potrebbe ricadere sul club che si è assunto il rischio di prosecuzione della competizione pur in presenza di un rischio incalcolabile”. Questo è uno dei tre quesiti per la Figc che 8 club contrari alla ripresa del campionato di Serie A, a quanto apprende l’Adnkronos, hanno sollevato alla vigilia dell’assemblea della Lega Serie A. Gli altri due quesiti vertono invece sui contratti in scadenza il 30 giugno e sui prestiti con diritto o obbligo di riscatto.
LEGA – Il Consiglio di Lega Serie A, riunitosi oggi, “ha confermato all’unanimità l’intenzione di portare a termine la stagione sportiva 2019-2020, qualora il Governo ne consenta lo svolgimento, nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza”. Lo afferma la Lega A in una nota. “La ripresa dell’attività sportiva, nella cosiddetta Fase 2, avverrà in ossequio alle indicazioni di Fifa e Uefa, alle determinazioni della Figc nonchè in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori”, conclude la nota.
SPADAFORA – “Io avrò un incontro mercoledì in cui la Figc mi presenterà il protocollo, prevalentemente per gli allenamenti. Io oggi non do per certo nè l’avvio del campionato ne’ degli allenamenti il 4 maggio, se prima non esistono le condizioni per il Paese”. Lo ha dichiarato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora a Tg2 Post.
“Noi sappiamo che il 4 maggio il nostro Paese ricomincerà verosimilmente pian piano a riaprire, ora dobbiamo capire se il mondo dello sport e del calcio sono pronti a una ripartenza, che anche se dovessero riprendere allenamenti non vuol dire ripresa automaticamente del campionato”, ha aggiunto Spadafora. “Lo sport non è solo il calcio e non è solo la serie A. La Serie A è una industria economica, ci concentriamo anche su calcio di Serie A. Valuterò con molta attenzione la ripresa degli allenamenti”.
“Io ricevo migliaia di messaggi di persone che vorrebbero andare in palestra o in piscina o fare attività motoria all’aperto, oggi limitata a pochi passi vicino casa. Quello che mi interessa è che riparta tutto lo sport, non solo il calcio di Serie A”, ha precisato Spadafora che ha parlato anche delle partite in chiaro. “Quando ho provato a fare questa cosa nel periodo di massima emergenza ho avuto un confronto a dir poco acceso con l’a.d. di Sky e il presidente della Lega Serie A, Dal Pino. Il tema è molto spinoso. Prenderemo seriamente in considerazione questa opportunità”, ha detto ancora Spadafora.