“Complessivamente più del 40% dei residenti deceduti nelle Rsa aveva sintomi riconducibili all’infezione o il tampone positivo”. Lo ha spiegato Graziano Onder, direttore del Dipartimento Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Istituto superiore di sanità (Iss) illustrando l’indagine sui decessi nelle Rsa durante le conferenza stampa all”Iss.
“Questa indagine ha interessato complessivamente strutture che ospitano in totale 80mila residenti – ha ricordato Onder -. Non ci sono stime reali in Italia dei residenti nelle Rsa, alcune dicono 280mila, quindi la survey copre circa un terzo e un quarto della popolazione di tutte le Rsa italiane. La distribuzione è maggiore nel Nord Italia. Abbiamo chiesto alle strutture quanti decessi sono stati registrati dal 1 febbraio ad oggi (15 aprile). Le informazioni – ha concluso – che ci sono state date riguardano tra i 6-7mila decessi, un campione tra il 7-8% di tutti i residenti. Abbiamo chiesto poi quanti di questi avessero un tampone positivo (circa un migliaio) e quanti i sintomi riconducibili al Covid-19 o simil influenzali”.