di Ilaria Floris
“Penso che dopo questa grande crisi probabilmente ci sia bisogno di staccare con la testa e la commedia ha sempre fatto bene, e farà bene soprattutto quando tutto finirà. Come è accaduto nel dopoguerra, in cui la commedia all’italiana ha avuto il suo momento di massimo splendore”. A dirlo è Ricky Memphis che, intervistato dall’Adnkronos, si sofferma su alcune considerazioni riguardanti il cinema e il suo ruolo dopo la pandemia che ha colpito il pianeta.
“Dopo un momento così cupo ci sarà bisogno di leggerezza -afferma l’attore romano- Tutte le riflessioni pesanti e importanti si stanno facendo durante questa clausura, poi ci sarà bisogno di alleggerire la vita, il cervello, l’anima, tutto. E il cinema può dare una grande mano”. L’attore, in ‘quarantena’ come tutti gli italiani, rivela di avere “uno stato d’animo contraddittorio. Sono preoccupato a livello economico e sarà un disastro per tutta l’economia, non solo per il cinema. Il cinema poi è sempre una delle cose che ci va di mezzo prima, sono cent’anni che sta in crisi quindi figuriamoci dopo una cosa così”, osserva.
Però “quello che spero e che voglio credere, proprio perché ci sarà tanta voglia di bellezza e di leggerezza, è che di film ce ne saranno veramente tanti. Probabilmente saranno fatti con meno soldi, ma non importa. Spero che ci siano tante storie da raccontare”. Memphis è tra i protagonisti di ‘Un figlio di nome Erasmus’, in uscita dal 12 aprile per quattro settimane in streaming nelle principali piattaforme Vod, non essendo potuto uscire nei modi ‘canonici’ a causa del lockdown.
“Il film è la storia di quattro personaggi, la loro amicizia, le seconde possibilità che la vita mette loro davanti, e che loro con un po’ di coraggio utilizzeranno per stravolgere e cambiare -racconta Memphis- quando si ritrovano a dover fare un viaggio a Lisbona alla ricerca di un figlio avuto da una donna con cui tutti e quattro, in gioventù, avevano avuto una relazione”.
Il suo è “un personaggio allegro, socievole, molto sopra le righe, è un agente musicale di scarso successo che come pezzo forte nella sua scuderia ha una cover band dei Pooh e un trapper che va fuori tempo e che lui vuole portare a Sanremo”, scherza l’attore. Che sottolinea: “E’ un bene che film ‘piccoli’ come questo possano uscire on demand, perché quando i cinema riapriranno ci sarà la calca, e quindi è bene che questo tipo di film, non così protetto abbia la possibilità di avere una propria vita e queste piattaforme sono una grossa opportunità”.