Se Donald Trump ordinerà ai governatori degli stati la ripresa delle attività economiche prima di aver superato l’emergenza sanitaria sarà “crisi costituzionale”. E’ la minaccia che arriva dal governatore di New York, Andrew Cuomo, che, intervistato da Msnbc, ha avvisato “l’unico modo, veramente, di peggiorare la situazione è che il presidente crei una crisi costituzionale”. “Se mi dice ‘dichiaro di aprire’ e questo mette a rischio la salute pubblica, o è irresponsabile per il benessere della gente del mio stato, io mi opporrò”, ha detto il governatore democratico che in un’altra intervista ha ribadito come non sia vero quanto detto dal presidente la notte scorsa, cioè che “lui ha l’autorità totale” di decidere sulla ripresa economica imponendosi anche sul volere dei governatori.
“Non so di che cosa stesse parlando francamente il presidente, noi abbiamo la Costituzione che è basata sul bilanciamento dei poteri”, ha detto facendo riferimento al decimo emendamento in cui si afferma che i poteri non chiaramente affidati al governo federale pertengono agli stati.
Pronta la stoccata di Trump su Twitter: “Cuomo ha chiamato tutti i giorni, perfino ogni ora, implorando qualsiasi cosa, molte delle quali avrebbero dovuto essere responsabilità dello stato, come nuovi ospedali, letti, ventilatori ecc. Ho fatto tutto per lui e per ogni altro, e ora sembra che voglia l’indipendenza! Non accadrà!”, aggiunge il presidente, in evidente riferimento alla esplicita contrarietà di Cuomo ad una riapertura anticipata.
“Se vuole litigare, non sarà con me”, la controreplica del governatore di New York agli ultimi attacchi del presidente Trump. L’emergenza, ha detto Cuomo, “è troppo importante per fare della politica”.