Due strade, un unico obbiettivo, combattere il climate change. Greta Thuberg e Bill Gates hanno piani ben diversi per risolvere il problema

Il climate change è un problema reale di cui si parla da decenni, tuttavia siamo ancora molto lontani da risolverlo. In esto particolare periodo storico però la coscienza collettiva su questa tematica sta mutando radicalmente, in particolare quella giovanile.

«Siete molto più saggi delle generazioni precedenti e questo è particolarmente vero quando si parla di azioni per il clima. Molti di voi scelgono cibo biologico locale, si muovono in bicicletta o con i mezzi pubblici, chiedono più verde nelle città».

Ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, rivolgendosi appunto alle nuove generazioni.

Una rivoluzione morale

Il recente sondaggio di Ipsos dimostra come i giovani considerino il problema climatico la priorità, anche rispetto alla pandemia Covid-19. In particolare il 54% della gioventù italiana presente una maggiore preoccupazione rispetto alla media europea che è del 46%.

La portabandiera di questa rivoluzione morale è Greta Thunberg, la giovane leader del movimento che sta ispirando le nuove generazioni.

«State ignorando la crisi climatica. Per quanto pensate di farla franca senza essere ritenuti responsabili?»

Queste le dure parole della giovane attivista durante il meeting virtuale dello scorso 22 aprile voluto da Joe Biden. Le iniziative proposte sono insoddisfacenti e le ammonizioni contro il Congresso americano non sono state da meno.

«Siamo nel 2021 e il fatto che siamo ancora qui a parlare dei sussidi ai combustibili fossili è una vergogna, significa che non abbiamo capito l’emergenza climatica»

La voce di Bill Gates

Il messaggio di Greta Thunberg è chiaro, è necessaria una grande rivoluzione per scardinare l’attuale sistema capitalista, che è alla base di tutti i problemi moderni. Ed è proprio questa la visione dominante delle giovani generazioni di tutto il mondo. Il tema verrà noltre affrontato  Milano i prossimi 22 e 23 settembre al Youth4Climate Event.

Un tale visione è in diretta contrapposizione di persone come Bill Gates, fondatore di Microsoft e l’ex governatore della Bank of England Mark Carney il quale ha detto

«Il mercato non è la risposta a tutto ma può giocare un ruolo importante nel risolvere molti dei più grandi problemi. Non arriveremo a zero emissioni nette senza innovazione, investimenti e profitti»

La stessa visione è sostenuta da Bill Gates nel suo libro «Clima: come evitare un disastro». L’obbiettivo di ridurre al minimo le emissioni lo si può raggiungere solo investendo il più possibile nella ricerca, non rivoluzionando il sistema economico. Lo smantellamento del sistema capitalistico implicherebbe alla rinuncia di molti aspetti del nostro stile di vita, a molte delle nostre comodità, come viaggiare in aereo o raffreddare le nostre case. Un’opzione così drastica non sarebbe necessaria.

«La decarbonizzazione è un’opportunità economica: i Paesi che creeranno grandi società e industrie a zero emissioni saranno alla guida dell’economia globale nei prossimi decenni»

Dice Gates, che ripone una grande fiducia nelle imprese pubbliche e private di creare tecnologia a zero emissione. L’esatto opposto della Thunberg che considera queste mere scorciatoie tecnologiche e affermando chesia necessario un taglio netto alle emissioni rivoluzionando il sistema economico. La Cop 26, Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite, sarà una grande occasione per stabilire nuovi piani per un futuro ad emissioni zero segnando il ritorno degli USA grazie a John Biden.

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